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Vorrei fare alcune riflessioni in merito a tutta una serie di atti che in questi anni mi hanno coinvolto come consigliere di maggioranza, a partire dal 2004.

Abbiamo vissuto in un contesto che ha visto prima l’impasse determinata dal commissariamento della Port Authority, la nomina di Piccini e la conseguente attivazione di un percorso che mira da un lato ad andare a modificare il Piano Strutturale della città (un nuovo Piano Regolatore del Comune di Livorno) e dall’’altro a redigere un nuovo piano Regolatore del porto, finalmente, dopo oltre mezzo secolo.

La filosofia di quest’ultimo intervento, che condivido nella sostanza, è quella di riordinare il porto esistente con funzioni a sistema più razionali (quello che viene chiamato il porto dei porti), avendo un occhio soprattutto verso l’espansione a mare ed individuando la necessità di realizzare una grossa infrastruttura (la piattaforma Europa) che attrezzi il nostro scalo dal punto di vista operativo, garantendo appropriata manovrabilità alle navi in entrata, in accosto e in uscita e assicurando l’adeguato pescaggio necessario per entrare nella competizione internazionale ed evitare di essere relegati a un ruolo secondario nella gerarchia dei porti italiani.

Questa opera tenderà anche a riordinare il nostro porto, delocalizzando alcune funzioni che attualmente vengono svolte in altri siti e che altrimenti limiterebbero oggettivamente tendenze di sviluppo riscontrabili attraverso i nostri strumenti urbanistici vigenti e in revisione quali la porta a mare, il water front, le funzioni crocieristiche e l’approdo dei traghetti.

Proprio queste ultime funzioni devono sempre più integrarsi con la città e deve essere raggiunta quella necessaria stabilità di accosti che viene rivendicata a giusta ragione dalla Livorno Porto 2000, a fronte del trend positivo che caratterizza questo settore.

A questa necessità ho trovato buona corrispondenza nell’ultimo P.O.T. che è stato discusso in Commissione e in Consiglio comunale, ma al riguardo l’elemento dirompente da tutti i punti di vista sarà proprio la realizzazione della piattaforma Europa.

Ecco perché si è giustamente scelto di ricorrere ad una variante anticipatrice al Piano Strutturale: per consentire un’accelerazione alla realizzazione di questa infrastruttura che comporta vari atti che passeranno al vaglio di noi consiglieri da un lato e dall’altro vedranno impegnata l’Autorità portuale.

Adesso ci troviamo pertanto in un fase centrale, propedeutica al raggiungimento di importanti obiettivi di sviluppo per il nostro territorio, per la nostra “massima industria” che è l’economia marittima, caratterizzata dalla presenza del porto (che produce circa il 25% del Pil cittadino), vera “fabbrica” di produzione e ricchezza e dispensatrice di lavoro e redditi per la nostra comunità, ma che al contempo costituisce un coacervo di interessi e di usi consolidati che devono comunque essere governati, soprattutto quando si vuole mettere mano ad un nuovo assetto più razionale e più adeguato del nostro scalo, attraverso un nuovo Piano Regolatore.

Non credo sia opportuno interrompere questo percorso o ritardarlo nuovamente solo perché scade il primo mandato di Presidenza dell’Autorità portuale. Ritengo quindi tempestiva e positiva l’indicazione del Sindaco per la riconferma di Piccini ,(condivisa a nome del nostro gruppo in consiglio comunale attraverso l’ intervento fatto dal nostro presidente Gabriele Cantu’) come persona accreditata delle più idonee credenziali per governare questa particolare fase di straordinaria trasformazione, riconducibile a una visione del porto di Livorno non più come entità astrusa fine a se stessa, ma in forte collegamento con il territorio, vero e proprio valore aggiunto, dentro un contesto regionale in cui il porto stesso assume il ruolo di porta di ingresso e/o uscita logisticamente strategica per tutta la Regione e non solo.

Per questo obiettivo hanno lavorato e stanno lavorando di concerto tutte le istituzioni coinvolte e credo di fare altrettanto, per la parte che mi compete, nel mio ruolo di consigliere comunale, con una sensibilità forse più accentuata di altri colleghi forse perché da molti anni lavoro nel settore marittimo, anche se la mia occupazione non è riconducibile alla Compagnia portuali, ma ad un’altra realtà importante dell’imprenditoria privata che mi ha permesso professionalmente di conoscere e maggiormente comprendere le dinamiche dei traffici marittimi. Ed è proprio questa esperienza e queste conoscenze che cerco di coniugare con il mio ruolo istituzionale.

Sono assolutamente convinto che la realizzazione di un’opera come la piattaforma Europa possa dare ampie assicurazioni a quello che sostiene il prof. Paoli riguardo al primato assoluto della trasportabilità delle merci attraverso i contenitori e il conseguente orientamento dei vettori marittimi sempre più verso l’utilizzo di navi apposite, di sempre maggiori capacità, e che richiedono condizioni infrastrutturali adeguate per accoglierle.

Dentro questa logica, in un contesto di porto multifunzionale che venga meglio razionalizzato (piattaforma Europa +N. P.R.G. del porto), ritengo che potrà essere ancora maggiormente valorizzato il break bulk: cellulosa, prodotti forestali, rame e altre tipologie di merci non trasportabili con l’ausilio del contenitore. Credo che sia questo un valore aggiunto di nicchia, ma importante per il porto, tanto più che dietro a questo c’è professionalità nel lavoro e capacità imprenditoriale di grande valore e tradizione.

Cecchi Caudio

Consigliere Comunale gruppo Partito Democratico

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