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You Are Here: Home » Forum Livorno » Alessandro Latorraca: Come al pozzo di Giacobbe

Mi dispiace che alcuni politici abbiano voluto trascinare un pastore della Chiesa direttamente nell’agone politico e su una questione talmente delicata che andrebbe trattata con estrema attenzione, con CARITA’.

E invece la virulenta e irrazionale reazione dei nostri “fratelli” è arrivata puntuale e non poteva essere che così. Chi usa la fede non nella mitezza di cuore e nell’ascolto umile ma la brandisce come una clava non può che reagire sempre in modi scomposti, brutali, sconvenienti.

Così è stato sul testamento biologico, sul crocifisso, sulla moschea ed ora nuovamente sulle unioni civili.

Presi da un furore di facciata, sepolcri imbiancati, si lanciano in crociate di cui non ne sanno minimamente sostenere il peso culturale, non possedendone secondo me neppure i mezzi.

Monsignor Razzauti, come tanti altri cattolici, me compreso, ha sostenuto solamente che ogni uomo ha bisogno di comprensione, di amore, di accoglienza. Non ha minimamente equiparato il valore assoluto della famiglia fondata sul sacramento del matrimonio, ci mancherebbe altro , ad alcuna altra forma di unione. Ha richiamato con forza il valore della libertà individuale, senza per questo condividere le motivazioni che possano spingere due persone ad unirsi senza vincolo matrimoniale.

Andiamo allora a vedere quanti politici che si dichiarano cattolici riescano ad esempio a vivere in serenità il vincolo dell’indissolubilità e della fedeltà. Non è questo il punto, sarebbe troppo facile vedere la pagliuzza nell’occhio di chiunque.

Il punto è che non si vuole accogliere che la Chiesa Cattolica nell’amore insegnato da Cristo sappia confrontarsi e dialogare con il mondo di oggi. Ciò non vorrebbe dire perdersi in un astratto relativismo etico ma sarebbe portare nel mondo di oggi quel seme di senape, quel lievito di cui esso ha bisogno. Vorrebbe dire costruire il Regno di Dio oggi e non avere un’idea di fissità dell’insegnamento di Cristo.

Mi auguro che il Vescovo, richiamato inopportunamente dai nostri consiglieri, voglia guidarci come popolo di Dio camminando il difficile e montagnoso sentiero della CARITA’ e aiuti il suo popolo ad essere capace di rendere ragione della speranza che è in noi.

Voglia cioè sottolineare la necessità di una fede ragionevole, amorevole, compassionevole, accogliente e non per questo meno forte nell’affermare i propri valori, anzi salda come roccia.

Il “cattolicesimo” espresso dai consiglieri del PDL è un cattolicesimo di facciata, ancorato ad una visione negativa del mondo, che distorce il concetto di accoglienza che è il cardine dell’atteggiamento di Gesù di Nazareth.

Che il Signore ci dia la forza di poter essere come Lui al pozzo di Sicher dove si fermò con la samaritana, l’antitesi di tutti i disvalori che in quel tempo un non giudeo potesse esprimere, ma che la rimanda dalla sua gente salvata, donna nuova, dopo un dialogo accogliente, che penetra le profondità dell’anima.

Alessandro Latorraca

Consigliere comunale PD

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