in risposta all’articolo da voi inviato a “il Tirreno” mi viene da pensare quale disagio si dovrebbe provare quando i diritti vengono tolti, quando si calpesta la dignità della persona privandola dei diritti fondamentali come quello all’autodeterminazione, quando, per apparire “giusti”, si professa “libertà” proponendo poi programmi ed azioni che nella pratica vanno nella direzione opposta.
Monsignor Razzauti ha parlato di “rispetto per ogni persona”, concetto espresso nell’art. 2 di quella Costituzione che più volte, qualcuno, con troppa superficialità, ha messo in discussione: “riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali” e dell’art. 3 che afferma che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla Legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Credo che la risposta alla vostra domanda: “Siamo in errore a provare disagio?”debba essere un tenero ma deciso “SI” e che i motivi di disagio dovrebbero essere altri, esempio: il nostro Paese è uno degli Stati che non ha mantenuto fede ai dettami internazionali sul rispetto dei diritti dell’uomo; che la nostra quota di aiuti internazionali è tra le più basse dei paesi così detti sviluppati; che le politiche per il sostegno alla famiglia sono tra le più scadenti in Europa; che l’istruzione, lo sviluppo e la ricerca non sono considerati valori ma costi e quindi si tagliano. Nelle politiche ambientali si retrocede puntando al nucleare piuttosto che alle fonti energetiche sostenibili.
È quando viene meno il rispetto dei diritti e si calpestano le libertà fondamentali degli uomini che si costruiscono le basi del conflitto, della paura, dell’odio. Della violenza.
Le diversità non devono essere vissute come una minaccia o un incubo ma come possibilità di arricchimento reciproco e crescita della democrazia.
In questa direzione condivido il pensiero espresso da Monsignore Razzauti che dimostra come uomo e pastore un’apertura democratica e libera verso il rispetto dell’uomo che ogni religione, ed ognuno di noi, deve avere per l’altro.
Arianna Terreni
Consigliera Comunale PD
